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Grecia: la riforma dell’istruzione superiore è il primo passo per uscire dalla crisi
 


Questo che segue è il testo ridotto e adattato dell'articolo di Vangelis Tsiligilis, MBS College di Creta e candidato PhD presso la Birmingham City University, pubblicato sulla rivista AngloHigher a gennaio 2012.

In un momento politico-economico molto complicato, la Grecia è in cerca di un'identità e di una strada per poter uscire dal buio degli ultimi anni.

Uno dei settori su cui il governo greco ha puntato è l'istruzione superiore. Con la Legge Quadro per l'istruzione superiore (il titolo greco è traducibile così: Struttura, funzione, assicurazione della qualità e internazionalizzazione delle istituzioni d'istruzione superiore) del settembre 2011 sono state apportate interessanti riforme a un sistema ritenuto ormai superato e troppo centralizzato (International Committee, 2010; OECD, 2011).

Il ministro dell'Educazione Anna Diamantopoulou ha avuto la capacità di mettere per la prima volta d'accordo i due maggiori partiti politici del paese, il PASOK (Movimento Socialista Panellenico) e la Nuova Democrazia (conservatori). Con la riforma si è cercato di porre rimedio alla ingombrante presenza dei partiti nella scelta di politiche universitarie utili alla sopravvivenza del sistema (tra le più importanti: finanziamento, governance e responsabilità delle singole istituzioni) e al maggiore adeguamento del settore alle politiche europee e al Processo di Bologna. Sotto questo aspetto, per far capire la poca attenzione all'Europa da parte della Grecia, il paese si è dotato di un'agenzia per l'assicurazione della qualità dei corsi universitari solo nel 2004 (HQAA - Hellenic Quality Assurance Agency), rimasta però inoperosa fino al 2009 a causa della ritrosia da parte delle università di adottare un meccanismo valutativo della qualità dei corsi accademici.

Due disposizioni della riforma mostrano bene il cambiamento radicale rispetto al passato: la modalità di nomina dei Rettori e l'abolizione del diritto d'asilo accademico.

Fino al 2011, la nomina dei Rettori era una questione di politica interna alla singola università, con la possibilità per i partiti politici di farsi rappresentare dai giovani universitari nella scelta di appoggiare o opporsi a un determinato candidato. Nella legge quadro è previsto che i Rettori debbano essere scelti da un consiglio d'amministrazione nominato a seguito di una Call pubblicata a livello internazionale. Niente più fazioni politiche, ma una scelta super partes.

La questione del diritto d'asilo accademico ha suscitato molte polemiche. L'asilo accademico era una legge del 1982. L'idea iniziale era quella di assicurare libertà di pensiero e di espressione evitando che la polizia potesse fare irruzione in un campus universitario senza il permesso del rettore. Per molti anni questa legge è stata violata da estremisti politici che, pur di evitare il proprio arresto, si sono spesso spacciati per accademici. Per i partiti politici, aver espulso questa norma dall'ordinamento va contro lo sforzo sostenuto negli anni precedenti, specialmente dalla sinistra, di democratizzare il settore dell'istruzione superiore.

L'elemento più importante di questa riforma sta nel fatto che essa, inizialmente osteggiata, nel corso dei mesi è stata ritenuta fondamentale soprattutto dagli studenti. A seguito dell'inizio dei lavori parlamentari, non ci sono state più grandi manifestazioni contro la riforma dell'istruzione superiore, preannunciate dai media ellenici: anzi, gli studenti si sono schierati a favore del provvedimento, specialmente nelle norme sulla maggiore equità per l'accesso all'università e sull'introduzione di un sistema di responsabilità e controllo delle attività svolte dai singoli istituti.

 


adattamento a cura di Danilo Gentilozzi
(16 febbraio 2012)

 

(Fonte: AngloHigher, Volume 4, Issue 1, Winter 2012: The debt crisis and higher education reforms in Greece: a catalyst for change)



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