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Le azioni dell’Unione europea per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile
 


L'Unione Europea sta sempre più focalizzando l'attenzione sulla difficile problematica della disoccupazione giovanile (in media circa un giovane ogni cinque), che attanaglia più o meno tutti i 27 Stati, con una serie di atti e documenti ad esso relativi. Eccone alcuni:
  • la risoluzione del Consiglio Europeo sul "dialogo strutturato" con i giovani, una sorta di consultazioni con riflessione comune e permanente sulle priorità, l'attuazione e il monitoraggio della cooperazione europea, relativa alle problematiche giovanili. L'occupazione giovanile ha rappresentato la priorità d'esame per il 1° ciclo di consultazioni svolte dal 1/1/2010 al 30/6/2011 e, data la gravità della situazione, la stessa tipologia di priorità è stata prorogata anche al secondo ciclo di lavori che inizierà il 1° luglio 2011 e proseguirà fino al 31/12/2012;
  • un documento, presentato il 24 maggio dalla Commissione, relativo all'aggiunta di due ulteriori specifici obiettivi a quelli di Lisbona: i "benchmarks" riferiti alla "education and training for employability" e la "learning mobility" per stimolare il mondo politico allo sviluppo di idonee misure, ivi compreso l'orientamento dei  giovani laureati per un più sollecito e soddisfacente inserimento in ambito lavorativo.

Altro pilastro fondamentale è quello della mobilità, per il quale viene auspicato che entro il 2020 almeno il 20% (rispetto all'attuale media europea del 9,9%) dei laureati europei abbia trascorso un periodo all'estero per almeno tre mesi. Proprio per sostenere la mobilità e gli scambi tra gli operatori giovanili, in aggiunta all'iniziativa "Erasmus per giovani imprenditori" (http://www.erasmus-entrapreneurs.eu/), è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea dello scorso 7 giugno un invito (EACEA/17/11) a presentare proposte per la creazione di reti fra le strutture giovanili, che incoraggino lo sviluppo di approcci e metodi innovativi a sostegno dei giovani disoccupati. Le relative domande - da inviare entro il 1/09/2011 - dovranno riferirsi a progetti aventi una durata massima di 12 mesi, finanziabili al massimo con €25.000 e con inizio compreso nel periodo 1 gennaio/1 giugno 2012. (http://eacea.ec.europa.eu/youth/funding/2011/call_action_4_3_en.php)

Sono state inviate anche una serie di 27 Raccomandazioni, specifiche per Paese, per aiutare gli Stati membri a formulare le loro politiche economiche e sociali in risposta agli impegni assunti su crescita dell'occupazione e finanze pubbliche. Il documento relativo all'Italia ha preso atto che il tasso di disoccupazione tra i lavoratori di età inferiore ai 25 anni ha raggiunto nel 2010 il 27,8% (rispetto a una media europea di circa il 20%), con una distribuzione diseguale nel territorio nazionale e con valori doppi nel Mezzogiorno rispetto alle Regioni settentrionali. Ostacoli alla mobilità occupazionale possono derivare anche dalla mancata adozione di un sistema unico di certificazione delle competenze e di riconoscimento degli standard di formazione professionale riconosciuto in tutto il Paese. Viene poi espressamente raccomandato che il nostro Paese adotti nel periodo 2011/12 opportuni provvedimenti capaci di migliorare il quadro degli investimenti del settore privato nella ricerca ed innovazione, colmando il divario addebitabile principalmente ad un basso livello della ricerca industriale (0,64% del PIL rispetto alla media UE dell'1,23%) (http://ec.europa.eu/europe2020/tools/monitoring/recommendations_2011/index_en.htm).

 


Maria Luisa Marino
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