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Nasce la Rete degli Atenei Meridionali
Crisi del Mezzogiorno
 


Nella classifica delle università stilata dal ministro Gelmini nel luglio 2009, gli ultimi posti erano occupati dalle università del Sud. Ciò ha comportato per questi atenei pesanti tagli sui fondi di finanziamento che, uniti ai tagli generali apportati dal Governo con l'ultima finanziaria, hanno messo a dura prova lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno.
Per rispondere a questa crisi, lo scorso 3 febbraio si è svolta presso la sede del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca una riunione dei Rettori di 16 atenei meridionali (Bari, Basilicata, Cagliari, Calabria, Enna, Foggia, Messina, Molise, Napoli 2, Palermo, Politecnico di Bari, Reggio Calabria, Salento, Sannio, Sassari, Teramo) che hanno dato vita alla RAM, la Rete degli Atenei Meridionali.
La Rete, vero e proprio laboratorio di programmazione comune per lo sviluppo e il progresso del Sud, intende difendere e ulteriormente sviluppare, tramite varie forme sistematiche di collaborazione, il fondamentale e specifico ruolo svolto dalle università meridionali nello sviluppo del Mezzogiorno d'Italia, affermando i principi di autonomia, responsabilità, qualità e valutazione non disgiunti dalla valorizzazione delle stesse università. Gli Atenei meridionali chiedono di essere messi nelle condizioni di poter svolgere appieno la loro peculiare funzione di motore della crescita culturale e sociale, dello sviluppo locale, dell'affermazione della legalità, della democrazia, della partecipazione, della coscienza libera e critica. La venuta ad esistenza della RAM si affianca ad altre forme di collaborazione fra atenei del meridione che stanno caratterizzando questo periodo: nel dicembre 2009, ad esempio, si è celebrata la nascita all'interno dello SVIMEZ (Associazione per lo Sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) del Forum delle Università del Mezzogiorno, consulta permanente composta dai rettori degli atenei meridionali per promuovere ricerche economiche e sociali sul territorio, alla quale hanno già aderito 12 università (Sannio, Molise, Catania, Catanzaro, Calabria, Napoli 2, Napoli - Parthenope, Napoli - L'Orientale, Napoli - Suor Orsola Benincasa, Palermo, Reggio Calabria, Salerno e Sassari).
I rettori meridionali confermano la loro piena adesione alla CRUI, rivendicando però le peculiarità dei problemi e delle esigenze degli Atenei del Sud, in particolare per le posizioni di svantaggio economico in cui questi Atenei si trovano ad esercitare i propri compiti istituzionali.
La Rete degli Atenei Meridionali si è già posta tre obiettivi da raggiungere in breve tempo:
  • la revisione dei parametri utilizzati per la distribuzione delle risorse alle Università, nel senso di una maggiore equità e di una effettiva valutazione della qualità (la cd. par condicio delle università);
  • l'adozione di misure di riequilibrio che tengano conto della diversità della condizione studentesca nel Sud italiano a causa delle difficili condizioni socio-economiche;
  • l'elaborazione di progetti comuni nel campo della ricerca e della formazione, capaci di apportare una decisa crescita socio-culturale ed econo
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